HANNO DETTO DI LUI
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«Leggere» le opere di De Pasquale
è come scendere nel cuore della Sicilia, all'interno di ribollenti vulcani dove
le esplosioni si succedono e si frammischiano tra cocenti e immediati rigurgiti
di colore vivo, accecante, che supera gli ambiti e si diffonde violentemente
come a voler coprire, annullare, soverchiare, quella staticità e quel fatalismo
che condizionano e bloccano ogni possibile tentativo di
risveglio. Il paesaggio
che fa da sfondo a figure in primo piano che stimolano insistenti riflessioni
è, nel Nostro, il fondamentale elemento espressivo e culturale non solo per la
sua rappresentazione grafica dove si vuole privilegiare la
geometria, ma
essenzialmente perché i paesaggi di De Pasquale sono oggetto di ricerca, diventano materia di
recupero, e, perciò, vanno interpretati. Lui, De Pasquale,
tradisce con la virulenza del tratto e delle macchie di colore, una passione
sofferta per questa terra abbandonata (da chi se ne va e da chi non la cura) e
riesce ad estrarre dalla bellezza della natura quella vitalità e quel
sentimento che danno un'anima al suo lavoro e ne vitalizzano le forme." |
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Assai giovane e ben conosciuto, Paolo De
Pasquale e apprezzato negli ambienti
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Un'analisi alla storia artisitica di Paolo De Pasquale non puo non tenere conto della prima esperienza che e venuta a svilupparsi all'indomani del completamento dei suoi studi accademici. Certo indugio all'iconografia ha ritardato possibili orientamenti verso la cultura del secondo Novecento fervidissimo di innovazioni, capovolgimenti, rivoluzioni, e il dettato che si e determinato, durante qesto primo ingresso nell'arte, si legge tradizionalmente nello stile e nel contenuto, quasi su vie neofigurative in alcuni luoghi.Che cosa e avvenuto dopo il superamento di questa realta artistica eclettica: una visione verso creazioni piu' iconoclastiche o di rottura nella linea accademica non poteva ne allettare ne completare l'artista legato a situazioji storiche e geografiche del Meridione, quello delle zone non penetrate, dall'evoluzione-involuzione della tecnologia; un passo piu riorganizzativo, piu' trattato in prospettiva sulla scia dell'incominciamento, significava rimanere poco distanti da quelle forme di cultura classica, ripetuta, saccheggiata ai fini di un agevole consumo, per cui la costituzione di una scrittura pittorica e grafica tendente al recupero (al di la di impegni sociologici e politici) di ambienti periferici, appunto di quelle aree dove poco e mutato e quasi intatta nella sua purita e rimasta la passata civilta agricola.Di qui l'uscita dalla fase di transizione ed un avvio alla formulazione di espressioni singolari, quasi idilliache con presenze umanie campeggianti nello spazio del mezzo (la tela o il foglio) e che descrivono con coloristica calda il tempo e l'uomo. Una produzione, in questa fase piu verso la compiutezza, che contiene il tentative di fermare, documentare l'opera dell'uomo e la sua storia: di consequenza, l'operazione, il compito dell'arte che ha ragione di continuita, di prevalenza in luogo del furore, dell'insania, di esprimersi anche con queste forme descrittive e tradizionalistiche.Dalle pagine della produzione grafica che De Pasquale ha eseguito di recente puo ancora venirci all'incontro il segno delicato per la riproposta della tematica muliebre che qui assurge ad immagine poetica, quasi provenzale e stilnovistica, e ci riporta alla memoria stagioni culturali che ora paiono come mito e leggenda.Sebastiano Saglimbeni |
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Voglio mettere in risalto l'acuta sensibilita coloristica di Paolo De Pasquale, l'armoniosa poesia nata dalla perfetta fusione di forma e luce, di colore e sentimento.Le sue tinte ricordano i coloristi veneti, creano atmosfera, campo vitale, spazio indefinite e indefinibile, saturo di silenzi e di parole, di quiete e di tormento in cui le figure giganteggiano assolute.Superfluo continuare a parlare delle sue opere,non parlono forse da sole?...P. Formica |
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"...Paolo De Pasquale, nasce come pittore, con segreta vocazione liberica, direi meditative; con uno slangio che vorrebbe davanti a se orizzonti aperti: figure e scenografie divengono come irreali in una sensazione di distanza e di recitazione.I Rapporti con il mondo circostante sono rivolti all'essenziale, evocate piu che evidenziati, attraverso un gioco di trasparenze, di sovrapposizioni spaziali e temporali, di passaggi cromatici che sottraggono l'immagine ad una pura interpretazione istintiva, per conferirle valore di simbolo. 0 meglio, piu che ad un simbolo, ad un vero e proprio linguaggio simbolico in cui il nitore dell'immagine, pur suggerendo trascendenze e richiami metafisici, mantiene un rapporto costante e plastico con la realta..."E. Bavastrelli. |
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...Se arte vuol significare
manifestazione di una ispirazione
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Last updated by Francesco Isgro on June 05, 2005