Enzo Scaffidi

RACCONTO SINO ALL'ULTIMO LA SUA TERRA

«Nel momento di lasciare questa vita, Enzo Scaffidi saluta gli amici». Era il manifesto che avrebbe voluto affisso alla sua morte per le strade del suo paese, di Barcellona, di Milazzo. E così è stato. Enzo, come lo chiamavano tutti, è morto ieri mattina, dopo le nove, stroncato da un infarto.  Aveva 70 anni. 

Su questo giornale e sulla “Sicilia” ha raccontato per anni le “storie” della “sua” gente, rabdomante della notizia, ma soprattutto della natura dell'uomo, che ha circumnavigato in lungo e in largo con curiosità da adolescente e ultimamente con rassegnata ironia. E lo ha fatto con penna lieve, a volte con indulgenza, sempre con sincera tenace partecipazione. Risalendo spesso controcorrente per scoprire e valorizzare il viandante che c'è in noi. Veniva in redazione con il suo bustone giallo, il “pezzo” scritto con la solita vecchia “lettera 32”, accompagnato da foto (era anche un bravo fotografo). Sempre documentato,  sempre puntuale. L'inverso del primo Enzo Scaffidi, quello dei 15 anni di attività di bancario «per far piacere a papà» o quelli fulgidi dell'epopea milanese quando passò da attore (si chiamava Enzo Landi e le lettrici del Grand Hotel lo inondavano di lettere) a pubblicitario e poi a noto p.r.. Sino al colpo di fulmine per una bella tedeschina, la moglie Mariele e il “ritorno” a casa, tra Terme e Piraino, suo paese natale. 

Ed è in questa stagione della sua vita che comincia a “raccontare” la gente della sua terra. Incontra, tra gli altri, il Duca Giuseppe Avarna. Una tragica storia quella, che lo ha convinto a optare per la cremazione. Domani la salma di Enzo Scaffidi sosterà nella camera mortuaria di Terme Vigliatore. Giovedì il “viaggio” verso il cimitero dei Rotoli di Palermo. Cosiccome aveva detto a Mariele, quando parlava delle ultime “insopportabili” incombenze terrene. (m.d.p.)

Gazzetta del Sud -  Jan 31, 2001

 

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