Leggende e Tradizioni

 

RODÌ -  LEGGENDE E TRADIZIONI


La tradizione tramanda che guerre e cataclismi naturali fecero decadere la città. Catastrofica fu l'alluvione del 1582, che ne segnò definitivamente il destino seppellendo la ed allargando il greto del torrente Patrì nelle dimensioni che ha tutt'oggi. Un'antecedente distruzione, avvenuta probabilmente verso l'ini. zio del 1300, e gli scontri pluridecennali tra Angioini e Arago­nesi, avevano reso il luogo troppo esposto e insicuro. La cittàcominciò così a spopolarsi; parte dei suoi abitanti andarono a stabilirsi su una collina, nell'estremo limite ad est, in un sito inaccessibile e facilmente difendibile, contribuendo così alla nascita di Castroreale. Tuttavia, una parte degli abitanti rimase sul posto fino al 1582, e solo dopo questa data essi si dispersero nei paesi vicini: l'attuale Rodì nasce dopo questa data, e la chiesa di San Bartolomeo recava, sulla sua architrave, la data del 1621.  


*Su quest'ultima e definitiva alluvione, la voce della tradizione così si esprime: - Era da quindici,giorni e da quindici notti che pioveva ininterrottamente sulla città e sulle montagne cir­costanti, ma l'acqua, che di solito scendeva nel canale, questa volta non spuntava. Il popolo, preoccupato, dopo essersi riunito, prese la decisione di mandare uno di loro - scelto tra i 33 nota­bili - per scoprire la causa del fenomeno; questi partì su di un cavallo bianco. Arrivato ad 1 km. dalla contrada Catalano, notò che una grossa frana, dovuta al cedimento delle pendici di una collina adiacente al vallone, aveva ostruito il fluire delle acque. Si stava così formando una diga che il terreno franato non avrebbe potuto contenere a lungo; "terra era"! Il cavaliere si affrettò verso la città dando l'allarme alla popolazione, che ebbe appena il tempo di portar via parte dei propri beni. Si ignora quanto tempo sia trascorso tra l'arrivo del cavaliere e l'arrivo delle acque. Tra le altre cose, furono tratte in salvo, dalla vecchia chiesa di San Bartolomeo - che si trovava proprio attigua alla cupola, nell'attuale contrada Coppola, - la statua

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