Leggende e Tradizioni

RODÌ -  LEGGENDE E TRADIZIONI

 

La città era divisa in zone autonome, "i quartieri", abitati dai clan, a capo dei quali vi era un "kaidh" (termine arabo per designare un capitano). Costui aveva a proprio servizio degli uomini fidati, col compito di controllare gli altri "kaidh" e di spiarne le mosse. A volte, qualcuno di questi messi-spia veniva scoperto ed ucciso. Questi clan avevano i loro Numi tutelari e i loro centri di culto.

Questa "favolosa città" era invidiata da tutti, per la posizione naturale e la ricchezza. Era collocata in una valle ben protetta e, dal lato mare, le rocche di Marro costituivano, come si può tuttora constatare, un'efficientissima protezione naturale; da quest'altura, bastione naturale a nord, si poteva facilmente controllare sia il porto sia l'accesso alla città da due versanti. Ogni eventuale invasione poteva essere respinta con lanci di grossi massi reperibili sul posto. Anche da sud, cioè dall'entro­terra, la città era ben protetta, circondata da una corona di monti.

Ci furono durante i secoli, vari tentativi d'invasione; gli invasori che cercavano di penetrare dal lato mare, venivano sempre sconfitti, e allora tentavano di penetrare dal lato sud, cioè dalla terraferma. La tradizione ricorda una di queste battaglie, durante la quale la flotta nemica (non se ne ricorda il nome) fu presa tra due fuochi; durante l'assedio, arrivò la flotta cittadina che, assieme alle forze terrestri, sconfisse i nemici. La tradizione orale parla della prima invasione ad opera dei Greci che, potendo disporre sia di un esercito terrestr3 che di una flotta, invasero contemporaneamente, dal mare e dalla terraferma, la florida città di questi "grandi indigeni". Essi vennero sconfitti perché attaccati, contemporaneamente. da nord e da sud. I Greci ebbero come funzione specifica, dal punto di vista politico e sociale, quella di amalgamare i vari clan, accentrando il potere nelle proprie mani.

In seguito, le invasioni si susseguirono: prima i Romani, poi i Bizantini, gli Arabi, ed infine Normanni e Svevi. Tracce di questi passaggi sono visibili sugli altipiani circostanti Rodì­Milici, che circondano a corona il torrente Patrì; e moltissime
altre tracce, ancora sottoterra, attendono di essere portate alla luce.

 

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