Consiglio comunale

 

Torre al posto di Cipriano alla guida del civico consesso
“Scacco matto” a Nicolò


June 11, 2002

Salvatore Emilio Papa

TERME VIGLIATORE – Prima riunione del consiglio comunale e prima grande sorpresa per la cittadinanza. Due consiglieri, Giovanni Torre e Giuseppe Lo Presti, eletti nella lista “Progetto futuro”, che sosteneva il sindaco Nicolò, vincente sulle altre due con il 51 per cento dei voti, hanno votato assieme ai consiglieri di minoranza, determinando un clamoroso ribaltone, tanto più sorprendente quanto inatteso ed inimmaginabile dopo la strepitosa vittoria. La minoranza, in tal modo, da sei consiglieri è passata ad otto, diventando maggioranza in Consiglio e determinando l'elezione del presidente del civico consesso nella persona di Giovanni Torre e del vicepresidente nella persona di Giuseppe Lo Presti. La seduta, seguita da un pubblico numeroso, era iniziata con qualche minuto di ritardo, segno che qualcosa non andava per il giusto verso. Quando tutti i consiglieri si sono presentati in aula (ad eccezione di Giuseppe Molino che ha giurato per ultimo) e sono iniziate le formalità di rito, arrivati al quarto punto che prevede le cause di incompatibilità, il consigliere avvocato Cicero ha sollevato la questione di incompatibilità riguardante Giuseppe Lo Presti. Questi, secondo Cicero, sarebbe incompatibile perché presta servizio civile presso il Comune. Sul punto si sono verificati parecchi interventi: a favore l'ex sindaco e ora consigliere Bartolo Cipriano (avrebbe dovuto essere lui il presidente del Consiglio) e Aliquò, contro Recupero e Mandanici. Cipriano, che presiedeva la seduta quale consigliere anziano si è avvalso di una norma regolamentare per sospendere la seduta, ma non trovando consenzienti la maggiorparte dei consiglieri, assieme ad altri cinque ha abbandonato l'aula. A questo punto la presidenza è stata assunta dal consigliere Giovanni Torre, rimasto in aula assieme al compagno di lista Giuseppe Lo Presti. Il consiglio è passato quindi alle votazioni per l'elezione del presidente e del vice, eletti con otto voti ciascuno. Il neo presidente ha subito dichiarato che intende essere il rappresentante di tutta l'assemblea e di voler svolgere il mandato con rigore e trasparenza. A queste sono seguite le dichiarazioni del sindaco Gennaro Nicolò che dopo il giuramento ha espresso la sua amarezza per quanto è accaduto e ha ribadito la sua piena autonomia e libertà da qualsiasi condizionamento. Stando ai si dice lo strappo si sarebbe consumato a causa di impegni preelettorali che non sarebbero stati mantenuti.

 

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